Due occhi azzurri, come il riflesso del mattino,
Sulle coste ioniche.
Un corpo diafano, attraversato elegantemente
Da un fremito di ardore.
Una giovinetta, attraversa i campi di girasole
Sgambettando sino allo spossamento.
Reminiscenza del suo sperduto passato,
Alzò le braccia verso l’eterna beatitudine,
E si elesse inventrice di un novella ghirlanda
Acciuffò una torma di verdi steli,
Sapientemente, inserì tra le foglie,
I suoi policromatici sentimenti,
Tessuti eclettici che aveva indossato e amato,
Attrazioni e passioni,
Avventure e fratellanze,
Estroversione e gaiezza,
Fu così che nacque
Un effervescente e fantasioso mazzolino.
I fiori della sua vitalità.
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