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sabato 7 marzo 2015

L'arcobaleno di una donna

Delicatamente provo ad offrire questo scritto ad una donna, per alleggerirle  una vita di patimenti.
Essa alternava periodi in cui indossava l'abito della solitudine per nascondere ogni angolo del proprio corpo e della propria anima al mondo, perché non permetteva a nessuno di individuare la luce che era in lei:  la sua sorgente di sentimenti, pensieri e situazioni.    
Tanta introspezione per ritrovare la sua dimensione universale, per arricchire la conoscenza di sé, nel sistema societario moderno e crudele, contestualizzando ogni singola situazione della sua era.
Sempre alla ricerca dei colori dell'arcobaleno,
quei colori che nessuno riusciva ad offrirle.
Anni in cui l'unico amico che le stava accanto era un sogno.
Nelle sue albe migliori, come una stella marina, adagiata sulla sabbia, si faceva accarezzare dalle onde dello Ionio. E un cocente sole siciliano le asciugava i rivoli dei suoi occhi.
La notte, come una farfalla, si posava su un prato verdeggiante e nell'infinito cercava una stella da raccogliere e conservare nel suo scrigno.
Ne raccolse tante.
Trascorsero tanti anni e, il suo piccolo tesoro, le
insegnò a sorridere sempre.
Grazie Melina. Oggi è il tuo 8 marzo.

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