
Totale dedizione e poesia in tutte le mie manifestazioni.
Ma soltanto le stelle che spaziano nell'universo
Hanno compreso il mio dire.
Non vado oltre, la strada è finita
E camminare tra i ciottoli, rovina i piedi.
Parole, pensieri, poesie.
Ho dato l'anima mia.
Ma nessuna luce volge il suo
Splendore verso di me.
Inutilmente e vano il mio patimento.
L'attesa è colmata
Da ripetitivi e inutili telegrammi.
Nulla cambia se dietro ai silenzi
Non c'è Amore.
Quello che dà ossigeno ai profondi sentimenti.
Io mi fermo qui,
In solitudine, senza lacrime.
Oramai, i miei occhi sono stanchi
Di versarle.
Il mio cuore non chiede più.
Rispetta la mia mente.
La razionalità mi sveglia dal torpore
E mi spinge a non patire.
Non serve più soffrire.
A chi devo donare questo patimento
Se non a Dio?
Io sono figlia di un Dio minore.
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