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martedì 28 gennaio 2014

Il mio spazio umano

CON QUESTO SCRITTO VOGLIO ESALTARE L'AMORE CHE HO VERSO LA VITA!

Oggi, 29 gennaio 2014, il sole della mia stupenda Sicilia, mi avvolge e mi fa sorridere. Quando ti senti di condividere con l'universo la tua vita, allora comprendi che l'orizzonte è vicino.
La mia vita è stata costellata da eventi drammatici e come spesso capita, se volgi i tuoi pensieri al passato, rivedi un film. Io, naturalmente, sono la protagonista.
La pellicola scorre e, giunge il ricordo di un'alba da dimenticare. Massacrata di botte, quando stai dormendo, dopo una notte difficile da gestire e l'unica tua protezione, l'unico scudo è la trapunta, che invece di riscaldarti diventa  la tua amica e cerchi di coprirti il capo. Per non morire, per non aver la forza di reagire, perché quella violenza giunge inaspettata, quando sei inerme.
Una notte di agosto, ritrovarti in fin di vita, su una corsia di ospedale, perché per anni rifiuti il cibo. Perché rifiuti quella vita disonesta. Diagnosi "Pneumotorace spontaneo" causato da un grave deperimento organico. Subito in sala operatoria, altrimenti non saresti sopravvissuta. Ritrovarti intubata con drenaggi e macchinari vari.
Allora, la memoria si allontana, ma riecco che sbatti con la tua macchina, acquistata con tanti sacrifici, contro un muro di un paese, che ancora oggi non ricordi quale sia. L'improvviso approccio sessuale da parte di chi hai creduto per decenni fosse un amico. Quelle mani che cercano di violare il tuo corpo, improvvisamente. Segue una diagnosi: Commozione cerebrale!!! Non ricordarmi del momento dell'impatto. Ritrovarti sbalzata fuori dall'auto, sanguinante e con tumefazioni in tutto il corpo. Automobili che si fermano per soccorrerci. Gente impaurita da tanto sangue. Sentire delle voci, accanto a te, persone sconosciute che oggi ringrazio con questo mio scritto. La corsa all'ospedale più vicino.
In un angolo della vita, giunge una vocina. Quella che ti ama, che ti sorregge e ti consiglia di allontanarti, più che puoi e cercare la tua strada. Lascia il mondo alle tue spalle e vivi, vivi, vivi.
Ma quanto dura questa pellicola!!! Mobbing sul lavoro: approccio sessuale, anche questo inaspettato! Una persona a cui hai detto "Grazie", perché ti ha offerto un lavoro. Perché la precarietà lavorativa è oggi una calamità italiana. Ma "Grazie" non vuol dire "sono disponibile", vuol dire riconoscenza.
....continuerò questo spazio umano....nelle prossime ore!

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